domenica 19 gennaio 2014

La storia infinita




Film del 1984 (Die unendliche Geschichte, Germania/USA) diretto da di Wolfgang Petersen. 

Trama
Il protagonista è Bastian che, da quando sua madre è morta viene ignorato dal padre. Un giorno per strada incontra tre bulli. Per fuggire entra nella prima porta aperta, trovandosi in una libreria. Vi incontra un uomo con un libro in mano, dal titolo “La storia infinita”, e con una pessima opinione sui bambini. Bastian, subito attratto da quel volume, lo prende approfittando della distrazione del padrone della libreria, ma lascia un biglietto in cui assicura che lo riporterà.
Col libro sotto la giacca arriva a scuola di corsa, ma essendo in ritardo e vedendo che in aula c’è compito in classe, decide di nascondersi nella soffitta dove inizia a leggere il libro. La storia si sdoppia: da un lato c’è Bastian nella scuola che legge; dall’altra ci troviamo nel regno di  Fantàsia.
Qui incontriamo alcune creature fantastiche: un Mordiroccia, un Maghetto e un Omino con una lumaca e un pipistrello che iniziano a discutere della loro missione alla Torre d'avorio. Devono  raggiungere l'Imperatrice per parlarle del Nulla che minaccia le loro terre. Giunti alla Torre, dove si sono riunite diverse creature del regno di Fantàsia, il portavoce dell'Imperatrice annuncia che la stessa Infanta è gravemente malata, e che solo un giovane eroe può salvarla.
Un ragazzo di nome Atreyu accetta il compito di cercarlo. Ricevuto l'Auryn, il simbolo dell'Imperatrice, parte in groppa al suo cavallo Artax. Contemporaneamente un enorme Lupo nero di nome Gmorg inizia a inseguirlo per impedirgli di compiere la sua missione.
Nelle Paludi della tristezza Artax sprofonda, vinto dallo sconforto. Ateriu, disperato per la perdita del suo cavallo, vaga alla ricerca di Morla Morla l'essere millenario, una gigantesca tartaruga che lo indirizza alla volta dell' Oracolo del Sud che dista migliaia di miglia da lì. Atreyu, ormai stanco e sconsolato, sta per perdersi nelle paludi quando viene tratto in salvo da un gigantesco dragone bianco. 
Si tratta di un FortunaDrago di nome Falkor, sulla cui groppa riprende la ricerca. Raggiunto l'Oracolo riesce a superare la Porta delle Sfingi. Davanti alla seconda porta, lo specchio dell'anima, invece di vedere il vero sé stesso con tutte le sue debolezze, vede un ragazzino che legge un libro. L'Oracolo gli rivela poi che l'unico modo di salvare l' imperatrice e distruggere il Nulla, è quello di trovarle un nuovo nome per lei, e che solo un essere umano lo può fare.
Il Nulla però avanza velocemente e l'Oracolo stesso viene distrutto. Dopo aver ucciso Gmorg, che gli rivela che Fantàsia non ha confini perché è fatta dei sogni degli esseri umani, e che il Nulla è la dimostrazione che gli umani non sognano più, torna alla Torre d'Avorio per annunciare di aver fallito la sua missione. L’Imperatrice però gli rivela che il giovane umano, che ha seguito tutte le sue avventure nel libro, è in realtà lì con loro. 
Bastian non vuole ammettere che l'Imperatrice stia parlando di lui, e solo quando quest'ultima lo implora chiamandolo per nome, egli si convince di essere l'unico in grado di salvare Fantàsia, e si lascia trasportare dalla sua fantasìa. Preso coraggio urla il nome che era di sua madre, Eva, come la prima donna, simbolo di un nuovo inizio per ribattezzare l'Imperatrice, eliminando il Nulla.
Starà a lui il compito di ricreare il mondo di Fantàsia con la potenza della sua immaginazione.

Interpreti e personaggi
Noah Hathaway: Atreyu
Barret Oliver: Bastian
Tami Stronach: Imperatrice
Alan Oppenheimer: Falkor (voce) / Gmork (voce) / Narratore (voce) / Mordiroccia
Patricia Hayes: Urgl
Sydney Bromley: Engywook
Gerald McRaney: padre di Bastian
Moses Gunn: Cairon
Tilo Prückner: Maghetto
Deep Roy: Teeny Weeny
Thomas Hill: bibliotecario


Riconoscimenti
Saturn Award 
1 premio come miglior attore emergente a Noah Hathaway
2 Nomination 

Young Artist Award
4 Nomination 

Festival Internazionale del Cinema di Porto
1 Nomination 

Bavarian Film Award
Premio miglior design di produzione 

German Film Award
Premio miglior design di produzione a Rolf Zehetbauer

Golden Screen
Premiato


Curiosità
Il suo budget di 25 milioni di dollari ne fece il più costoso film di produzione tedesca. 
Le musiche furono composte da Klaus Doldinger del gruppo jazz tedesco Passport in collaborazione con l'italiano Giorgio Moroder. La canzone del titolo, interpretata da Limahl, si piazzò al 4º posto delle classifiche in Inghilterra e al 6º negli USA.
Il film è ispirato a metà del romanzo omonimo di Michael Ende che dopo la prima, infuriato per le modifiche apportate alla sua storia: «...auguro la peste ai produttori. M'hanno ignorato. Quello che mi hanno fatto è una sozzura a livello umano, un tradimento a quello artistico». Fece causa alla produzione perché fosse eliminato il suo nome dai titoli di testa, ma perse.


Per approfondire


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